Mani Pulite ne ha fatti di danni.
Non solo quelli ormai noti e arcinoti.
Anche quelli più nascosti. Vale a dire la fuga dei veri malandrini che hanno trovato l’America, qui a Malindi (dove vige l’assenza totale di estradizione…una manna dal cielo per questi burinicafonimalandrini). Sfruttano e maltrattano. A loro piacimento. Tanto loro “cianno i sordi“.
Eh sì, perchè qui a farla da padrone (“mini” porta pazienza…) è il burino romano. Quello che alzandosi a fatica dal lettino, per la panza, e ciabattando verso casa che lo ospita – molti vanno ovviamente a scrocco – dice “aò, il zole ffa venì fame. Che ce magnamo? Spaghetti ammatriciana o ‘na carbonara servaggia?“.
Oppure la grassa burina che appena entrata in casa sbraita contro il poveretto che ha la sfortuna di farle da cameriere tuttofare (così da farsi sentire da tutti, comodamente a bordo piscina): “Ma che schifo questi fiori, cosa ci fanno in casa mia? Il giardiniere lo sa che al mio arrivo voglio solo verde con un fiore nel mezzo!“.
Oppure ancora quella che riferisce come la sua baby-sitter abbia scongelato-ricongelato-scongelato-ricongelato la carne e che, come pensierino di Buon Anno, ha pensato bene di riciclare quella carne stessa alla poveretta (nel senso di “malcapitata” intendo) “perchè mò quello schifo puzzolente se lo magna lei!“.
Ecco cosa succede ai burini e ai cafoni che si sono arricchiti…
Non si possono sentire.
Non si possono vedere.
Per par condicio ficco comunque nel calderone il bauscia milanese (anche se in netta minoranza), e il poveretto che cala dal Veneto e che deve ancora capire come si sta al mondo (magari evitando di urlare mentre la gente riposa in spiaggia quando, da cartello esposto, si esige il silenzio dalle 14,00 alle 15,30…).
Il lato negativo, negativissimo di Malindi non è stata la non balneabilità del mare, ma queste burine, fastidiose e ingombranti presenze. Davvero notate dai tanti ospiti e tollerate ancor meno.
Uno schifo.
Malindi, le ville degli italiani in fiamme (Corriere della Sera, 28 dicembre 2009)
Cara,
io il peggio l’ho beccato a Tulum: una carovana che sembrava un’esagerazione di cinepanettone e i partecipanti un enlargment del Bibendum pre dieta. E dire che mi ero recata presto per evitare la folla…alle 9:30 si sentiva un vociare de “ma er pupo che magna per merenda? L’hai preparato er panino col prosciutto a colazione” lascia stare che “er pupo” in questione non camminava, ma rotolava ……
Besitos
Lo dico sempre io: mai fine al peggio!
bacini scemotta
sono venuta subito a spizzarmi il post. 🙂 i romani sono molto rumorosi, (io pure sono abbastanza cafoncella ma porto il massimo rispetto nei posti in cui bisogna mantenere un certo contegno eheh) la cosa peggiore? i ragazzini nei mezzi pubblici. purtroppo è un problema di educazione. sfasciano sempre tutto, insultano le persone anziane… ho assistito a delle scene nauseanti. i romani coatti che conosco io hanno come meta per le vacanze ibiza e sharm. ma più che altro gli interessa il pacha, la discoteca. così la domanda di rito quando rientrano, da parte degli amici è “ce sei stato al pachà di ?”. 😀
Cosa aggiungere? Son coatti sti romani…
Meno male che non sei una buzzica de roma…
Fermi tutti!
Vero i cafoni romani sono…rumorosi.
MA ci sono delle eccezioni: ho carissimi amici romani che mal si sposano con la definizione di “coatto” (e tra l’altro ne aborrano l’esistenza) e sono dei veri signori in tutto senza dubbio più di ragazzi/e della Milano bene (!) che scivolano purtroppo spesso e violentieri nello stracafonal.
La verita è che il “burino” non ha regionalità nè tantomeno nazionalità (ne sono un esempio le stereotipate ragazze dell’Essex) e quando sulla nostra strada se ne incontrano…beh sono irritanti.
P.S Perchè scemotta? 😦
Baci
Ehi calma!
Nel mio post ho infatti, per par condicio, nominato romani, milanesi e veneti (campionario lì presente). Verissimo che il cafone non ha regionalitò, ma io mi riferivo all’orrida fauna con cui abbiamo avuto a che fare. Se sono romani non è mica colpa mia….
P.S. “scemotta” è mooooolto affettuoso…
…Nel mio commento trapelava agitazione? Forse si…sarà che sono reduce di una recentissima esperienza di cafonaggine di una Milanese DOC accompagnata da un comportamente elegante di un Romano de Roma, ma quella è un’altra storia.
Ho notato la tua par condicio a piè post. Mi ha fatto scattar “la molla” il tuo remark “Meno male che non sei una buzzica de roma”…e tu sai che ogni tanto sono una Toro sanguigna 🙂
Bacetti
Corinna
Trapelava, trapelava… Il commento era per la mia seguace “minimetal” che si fa solo ospitare dalla capitale…
Comunque sia i romani per me restano i peggiori coatti burini…anche se, ci ho pensato dopo, certe madri genovesi in spiaggia non scherzano mica…
baci
bè si.. c’è romano e romano… il fatto è che se personalmente dovessi paragonare: burino che viene dalla campagna, coatto romano, truzzo medio del nord italia, tamarro del sud, il premio per Potenza vocale in decibel, cattivo gusto ed invadenza, se lo accaparrerebbe senz’altro il coatto. avoja.
Mini, la bocca della verità!
Sei il mio mito…anche se vieni dalla calafrica…ahahah!!!!
bacio grande, guarda, ti abbraccio pure…
VB
“Madri Genovesi”….mi devo sentire chiamata in causa 😦 ?
Perchè ti senti tirata in mezzo? Io non ti ho ancora sentita sbraitare dal lettino verso la creatura come una forsennata, dimenticando temporaneamente che sei scesa in spiaggia solo per fare la figa…
Sai a chi mi riferisco, dai…