Quest’anno non ci ferma nessuno. Partiamo, ormai una settimana fa, organizzati: valigione e valigine, sacchi e sacchetti, tutto rigorosamente in macchina.
Destino: Formentera, per questa lunga estate…
Salvo poi rendermi conto di aver dimenticato un sacco di cose fondamentali! Ma tutto serve da lezione.

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Ore 9,20: si parte.
Soste e mica soste fino alla meta finale.
Ore 20,30: porto di Barcellona, imbarco alla Balearia.

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I posti “Sirena” (la nave è sprovvista di cabine) sono molto confortevoli, sebbene la rialzata delle gambe lasci un po’ a desiderare e il vociare di due portoghesi ad un certo punto si fa davvero insopportabile. Siamo in pochissimi, sono salite una ventina di macchine in questa che ne può portare fino a 100.
Crolliamo tutti, compresa la nana che si è comportata, in tutta la giornata di viaggio benissimo. E questo era davvero inimmaginabile…
Con trenta minuti di ritardo si parte. Il viaggio verso Ibiza dura quindi dalla mezzanotte alle sette della mattina.
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E quando l’indomani scendo ad Ibiza… Sento aria di casa, quasi. Finalmente.
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P.S. piccola postilla per tutti quelli che sapevano che in viaggio con noi avrebbero dovuto venire i gatti. I micioni stanno bene, molto bene, a casa loro a Milano. Avendo scoperto solo il giorno precedente alla partenza che occorreva passaporto, microchip e anti-rabbica, alla fine LUI ha deciso che rischiare non era davvero il caso. Che uomo saggio…
Io dico, invece, che è andata bene così, sarebbero stati troppo ballonzolati da una parte e dall’altra, prima della sistemazione definitiva qui a Formentera. L’anno prossimo parto più organizzata. Prometto!