Angeli per una sera (#angeliperunasera). Ringraziamenti

Natale con gli autori 2015

 

Gli scrittori, angeli per una sera a Milano

Martedì 1 dicembre 2015 si è svolta la Terza Edizione ufficiale di “Natele con gli autori“, questa volta intitolata “Angeli per una sera“: un gruppo di scrittori e giornalisti si è riunito intorno alla Stazione Centrale di Milano per trascorrere la serata insieme ai City Angels, soccorrendo i bisognosi, preparando cibo, vestiti e tè caldo per i senzatetto.

Tutto si è svolto per le strade, partendo dalla sede operativa dei City Angels (sotto ai tunnel alle spalle della Stazione). Guidati dai capi squadra di Mario Furlan, gli autori si sono resi disponibili per la ronda serale.

Insieme a Stefania Nascimbeni e Valeria Merlini, rispettivamente ideatrice e direttrice artistica del progetto, hanno partecipato:

Roberto Rasia Dal Polo

Chiara Beretta Mazzotta

Massimo Milone

Lucia Tilde Ingrosso

Isa Grassano

Ilaria Sicchirollo

Giovanni Gastel Jr

Alex Corlazzoli

Valeria Benatti

Marina Perzy

Giulia Martelli per le riprese del video

e gli amici

Raffaele Falappi e Andrea Galli Larghi

Il gruppo degli Angeli per una sera
Il gruppo degli Angeli per una sera

– MA NON E’ TUTTO! –

Il 3 dicembre 2015, Stefania Nascimbeni e Valeria Merlini hanno consegnato personalmente allo IEO, Istituto Oncologico Europeo, 200 libri (tra romanzi e saggi) autografati dagli autori e con una dedica speciale per i pazienti ricoverati.

Lo stesso giorno un centinaio di libri per bambini sono andati alla OBM Onlus con sede presso l’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi.

Mentre entro Natale altri 200 libri verranno consegnati al carcere di San Vittore.

 

Valeria Merlini, in particolar modo, ringrazia le seguenti case editrici per aver gentilmente e puntualmente risposto all’appello di voler donare libri come pensiero di Natale per i malati di tumore.

 

Un doveroso ringraziamento quindi a:

Add editore

Babel Agency (Maddalena Cazzaniga)

Baldini & Castoldi

Castelvecchi, Arcana, Ultra, Elliot

Einaudi ragazzi

Emons audiolibri

Garzanti

Giunti

Guanda

Harper Collins Italia

Iperborea

Marsilio

Mondadori

Morellini

NEO

Neri Pozza

Newton Compton

NNE

Nord, TEA (Limina, Tre60)

Nutrimenti

Sinnos

Sonda

Wingsbert House

 

 

Ma anche agli autori che hanno donato i loro testi:

Stefania Nascimbeni

Alessandra Appiano

Rossella Calabrò

Irene Cao

Roberto D’Incau

Giulia Gambaro

Giovanni Gastel jr.

Isa Grassano

Lucia Tilde Ingrosso

Massimo Milone

Marina Perzy

Roberto Rasia Dal Polo

Ilaria Sicchirollo

Stefano Vignaroli

 

E per finire grazie ai semplici” lettori che hanno risposto all’appello lanciato su facebook dall’amico Gian Paolo Serino.

 

In attesa della prossima edizione di “Natale con gli autori 2016“, porgiamo a tutti i nostri più calorosi auguri di Buone Feste.

 

 

 

 

Stefania Nascimbeni

Valeria Merlini

Valeria Merlini (sx) e Stefania Nascimbeni (dx) consegnano i libri allo IEO
Valeria Merlini (sx) e Stefania Nascimbeni (dx) consegnano i libri allo IEO

 

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Angeli per una sera (#angeliperunasera)

In occasione del Natale autori e giornalisti si riuniscono di nuovo per sensibilizzare alla lettura, questa volta offrendosi volontari dei City Angels

 

Milano. 1 dicembre 20015. Piazza San Babila / Stazione Centrale.

Volge ormai alla sua QUARTA EDIZIONE il progetto “NATALE CON GLI AUTORI” ideato dalla scrittrice e giornalista Stefania Nascimbeni: scrittori e giornalisti si riuniscono ogni anno durante le feste natalizie allo scopo di dare il proprio contributo alla comunità per diffondere l’incredibile valore terapeutico, e non solo, della lettura.

La prima edizione fu nel 2011 insieme con l’Ass. di Com. Resp. Sobjective: un “Bookcrossing Day” intitolato “io libro, tu libri”, che raccolse oltre 2.000 volumi in sole 24/h, tutti destinati agli ospedali della città; la seconda fu nel 2013 con la direzione artistica di Valeria Merlini, durante la quale venne realizzato un simpatico video “Harlem Shake” con protagonisti alcuni importanti scrittori che donarono i propri capolavori autografati al reparto oncologico dell’Ospedale San Carlo Borromeo; la terza nel 2014, di nuovo in collaborazione con la Merlini, nella quale gli scrittori si misero nei panni dell’altro, in questo caso il non vedente, partecipando alla mostra percorso “Dialogo nel buio” all’Istituto dei Ciechi di Milano, registrando i propri racconti con le proprie voci e raccogliendo diversi audiolibri in donazione all’Istituto.

Nel 2015, il primo dicembre GLI AUTORI SARANNO VOLONTARI DEI CITY ANGELS per tutta la sera, aiutando gli stessi a preparare i pasti per i senza tetto, caricando abiti e beni di prima necessità sulle loro unità mobili, distribuendo cibo e vigilando per le strade e sui mezzi di trasporto.

Un’idea accolta fin da subito con grande slancio da Mario Furlan, leader e ideatore dei City Angels, formatore, giornalista e scrittore a sua volta. Entrambi, Furlan e la Nascimbeni, legati dall’amicizia con il da poco scomparso genio delle mode, più che della moda, Elio Fiorucci, a cui sarà infatti dedicato il video che gli autori realizzeranno durante la serata.

Naturalmente non mancheranno le donazioni di libri che gli scrittori, i giornalisti, le case editrici e i critici letterari manderanno con una dedica speciale ai pazienti dello IEO – Istituto Europeo di Oncologia, come regalo di Natale!


Chi siamo.

 

Stefania Nascimbeni è giornalista freelance di moda e costume dal 2005, pubblica libri dal 2009: “101 Motivi per cui le donne preferiscono gli stronzi”, Newton Compton, “Tutti pazzi per Gaia”, Fanucci, “Expo and the City” (cameo di Elio Fiorucci), JMendell Books London, e diversi racconti in e-book, come “I No che fanno bene all’amore” e “Next Month”.

Valeria Merlini è giornalista freelance e su Panorama.it è attanagliata nel mondo del Sexy & Co. Anche lei ha pubblicato racconti (non solo erotici) in diverse antologie, tra cui “Sensi” (Armando editore); “Le porte aperte” (“Milano forte e piano 3”, Happy Hour edizioni) e “Spirito di osservazione” (“Milano forte e piano”, Happy Hour edizioni); ospite nell’edizione “Formentera senza vie di mezzo” (ediz. Pendragon); finalista alla prima edizione dell’IMAFestival con pubblicazione del racconto “My name is Ben”.

Si sono conosciute al corso di scrittura creativa di Raul Montanari nel 2009 e non si sono mai più lasciate!

 

 

 

 

 

 

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Me & Nasci @Lucky (Formentera, agosto 2015)

PARLANO DI NOI:

tgcom24.movida

add editore

il Giornale

 

Cinquanta Sfumature di Grigio. Il film. Tutti lo criticano? #iono

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© Universal Pictures

Premesso che io non leggo mai nessuna recensione o divina espressione di alcun critico che mi instilli anche il minimo dubbio su una pellicola (Mereghetti – Paolo – è oltre. Ovviamente), mi domando cosa ci facciate voi qui a leggere…

Detto questo, ieri anteprima per noi della stampa dell’attesissimo film che dalle pagine della E.L. James ci ha catapultati sul grande schermo.

E quindi?

Eh, quindi tutto bene.

Ovviamente sarà un successo, troppa curiosità che gli gira attorno, tanti rumors sul prima, sul durante e sul dopo.

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© Universal Pictures

Proiezione in lingua originale (con sottotitoli) che ho amato alla follia. Prima sorpresa. E che mi fa anche giurare che mai lo rivedrò in italiano: vuoi mettere quei loro sospiri e sussulti, quelle frasi interrotte e quel

“Ana…”

“Christian…”, con la porta dell’ascensore che si chiude? (lo so benissimo che i nostri doppiatori bla bla bla, ma l’originale, ho imparato da poco, è un’altra storia).

Seconda sorpresa. Christian Gray è un figo. Vero, per giunta. Che io mica me l’aspettavo, sia chiaro. Vedevo i vari trailer in circolazione e quella faccina da bamboccione non mi convinceva tanto. Anzi, per nulla.

Poi uno si ricrede nella vita. Perché se lo ritrova lì, a torso nudo, un po’ obnubilata dalle bollicine dell’accoglienza al cinema, stanca dalla lunga giornata di corse su corse e insomma, si abbandona e sogna. Di posare le mani su quel carapace. Ops, tartaruga (che tanto poi lui si scosta perché non tollera il contatto fisico questa è un’altra storia).

Terza sorpresa. Che gioia, che batticuore vedere dall’alto la mia adorata Seattle (Stato di Washington) e l’incastonatapersempreinme Portland (Oregon). Fotografia bellissima, la pioggia sulla “piovosa Seattle” (che ormai più di una volta ho avito modo di confutare) al momento giusto, e la highway che congiunge Portland a Seattle.

Quarta sorpresa. Della musica si è già letto tutto quello che si poteva. A proposito, ora la metto come sottofondo cercandola su Spotify.

© Universal Pictures
© Universal Pictures

Cose da dimenticare.

La camicetta con cui Anastasia si presenta per l’intervista a Christian (poi migliora, non molto, ma ci prova).

I capelli di Anastasia quando non sono raccolti disordinatamente (potere dell’acconciatura).

Christian che dopo essere tornato dal suo jogging mattutino si siede a preparare il piatto per la colazione di Ana, glielo porge, e tentenna prima di andare a farsi quella benedetta doccia che gli dovrà togliere la puzza di sudore (perché non può non sudare).

E poi, dulcis in fundo, quell’abominio di frase con cui Christian spiega (o dovrebbe spiegare ad Ana) che tipo di persona è:

“Ho cinquanta sfumature di perversione dentro di me”.

Christian, ti prego, tutto, ma non questa frase. Fai di me quello che vuoi: legami, flagellami e bendami, ma stai zitto santissimo iddio, non dire quella minchiata di frase che sembra buttata lì solo per dare un senso al titolo. Non ti si può ascoltare.

Poi vogliamo parlare di quel vedo-non vedo? Diamine, le tette (ine) di Ana sono riprese da tutte le angolazioni possibili e immaginabili, quelle mutandine che si sfilano lasciano immaginare il contenuto lì sotto e vabbè. Ma lui mai nulla: le chiappe sode lasciano alla nostra immaginazione la parte anteriore. Perché, dico io, perché no?

Dimenticherei volentieri anche l’insopportabile odore di “vecchio” (inteso come logorato, sporco, usato) del fantomatico giornalista che sedeva affianco a me. meglio, ad una poltrona di distanza. E che mi ha fatto realizzare prima e dopo la proiezione che il giornalista tipo della sezione cinema rappresenta un cliché: più è trasandato e occhialuto e spennato in testa, meglio rende la sua figura di intellettualoide all’interno della chicchessia redazione. La versione femminile invece in genere ha una ricrescita del capello improponibile. Entrambe le figure si assomigliano per delle montature di occhiali molto spesse (il Mereghetti, Signor Paolo, si dissocia dalla presente descrizione. Ovviamente). Pochi giovani si salvano, in generale sono caratterizzati dall’indossare giacche di velluto, meglio se con toppe sui gomiti. La giovane femmina ha il capello un po’ sfibrato nascosto, per quanto possibile, da un berretto di lana. Poche le sciantose. Molti i brusii in sala per questa o quella scena.

© Universal Pictures
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Io sono uscita contenta. Posso solo aggiungere che poco prima della fine, qualche scena nella sala dei giochi è stata inutile, ha un po’ rovinato la storia. Perché comunque a me la storia piace. Non me ne frega nulla che lui sia giovane, figo e inarrivabile, con un parco macchine che nemmeno Schumacher si sogna, che lei sia vergine e sin dalla prima volta diventa la cosiddetta “imparata”. Lei si fa semplicemente trasportare dalle emozioni che lui le suscita. E basta. Minchiate quelle che si sono sempre dette sul “eh, lei passa da vergine ad espertona”. Dove sta scritto che il trasporto non conta?

E poi, altra considerazione che ha sempre e solo portato ad un sacco di confusione nella mente delle “genti”: perché la sottomessa, la schiava, la “submissive” è una figura negativa, povera sfigata? Ieri pensavo: che gran culo questa Anastasia che fa la sua sottomessa, che gran culo perché non deve leccargli i piedi o annusargli le ascelle, ma deve essere il suo giocattolo, a disposizione del suo piacere, lui il Dominatore che trae piacere dal vederla legata poi bendata o flagellata (mi limito alle cose piacevoli, sia chiaro), mentre lei, impotente, gode di queste sue attenzioni e ne trae, secondo me, gran parte del godimento.

Ah, che poi lui non faccia l’amore, ma “scopi. Forte e duro”, beh, questa è un’altra storia.

Però, lo devo ammettere, pare doveroso uscirsene con un: “Tutto qui?”.

Ovviamente attendo le Cinquanta Sfumature di Nero. E quelle di Rosso per finire.

© Universal Pictures
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Il video di cosa è stato “Dialogo nel buio”, gli scrittori spengono la luce… Il Natale degli scrittori

Eccolo finalmente online, il video con le nostre emozioni di cosa è stato affrontare per ognuno di noi il percorso al buio.

Voglio ringraziare ancora Stefania Nascimbeni per avermi letteralmente “trascinata“; Marco Pagani per averci aiutato ad assemblare i racconti che ognuno di noi ha dedicato come regalo all’Istituto dei Ciechi di Milano; la calda accoglienza dimostrata da tutto l’Istituto nella persona di Franco Lisi; la Emons Audiolibri che ha donato un sostanzioso bottino di audiolibri e tutti, ma proprio tutti quelli che hanno voluto partecipare anche quest’anno ad una bellissima iniziativa. Last but non least, Gianni Paolella per averci supportati (e sopportati).

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“Dialogo nel buio”, gli scrittori spengono la luce… Il Natale degli scrittori

Il giorno dopo. “Dialogo nel buio”, gli scrittori spengono la luce… Il Natale degli scrittori

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Cose serie.
È il secondo anno che quella sciammanata della Stefania Nascimbeni mi coinvolge in qualità di direttore artistico (che poi lo devo ancora capire cosa significa) nelle sue folli iniziative a scopo benefico. Folli da una parte come lo scorso anno l’Harlem Shake. Folle come quest’anno il Dialogo nel buio. a cui ero reticente se non terrorizzata, toccandomi molto da vicino l’argomento.
A parte le ovvie banalità che si possono dire sull’esperienza che in tanti abbiamo fatto ieri sera, io posso ricredermi sull’avventura che mi ha condotta da una stanza all’altra, da un oggetto al successivo, da un profumo a una sensazione tattile e poi ancora alla percezione dello spazio in totale, totalissima assenza di luce. Con iniziali vertigini del tutto simili al mar di terra affronto questo dialogo con la nostra guida, Filippa, e con i miei compagni di merende, Andrea, Irene, Luca, Carmen e Alessandro. Man mano che però si procede, si arranca direi pure, il cuore abbassa il ritmo. Si placa.
E una consolante sicurezza dettata da quel bastone bianco e dal tatto della mia mano destra mi fanno procedere, passo dopo passo, guidata dalla voce positiva di Filippa. Il buio riesce a non far paura, quel buio nero pece che non sono abituata a vivere perché un raggio di luce filtra sempre. Al buio vero ci si può abituare.
Per un tempo contato, sì.
Non per la vita, non voglio nemmeno pensarci. E mi fermo qui perché andare oltre vorrebbe dire mettermi a nudo e mostrare la mia irrequietezza. Non è questo il tempo e il luogo.

È invece il momento di esprimere la mia più sincera e non scontata gratitudine a coloro che hanno anche quest’anno aderito, ai nuovi incontri e agli scrittori che si sono uniti per la prima volta. Mai come in questa occasione eravamo tutti sullo stesso piano. Esiste un’esperienza che ci accomuna tutti così intimamente?
Grazie quindi a Stefania Nascimbeni prima di tutto. Grazie poi a tutti voi: Andrea Galli Larghi (per esserti unito e aver patito), Massimo Milone (che si presenta senza cappellino natalizio d’ordinanza), Lucia Tilde Ingrosso (con la sua inseparabile e irresistibile “erre”), Carmen Fiore (homeschooling what?) e Ale (ma non avevi paura del buio?), Irene Cao (quante perle, quanti spunti, quanti appunti hai preso?), Luca Dal Bo (una molla, mai fermo, mai zitto, positività contagiosa), Federico Baccomo (così cinico da non essere nemmeno credibile), Ilaria Sicchirollo (ne sei uscita meglio di una 10km, dai), Roberto Rasia Dal Polo (ti mancherò, ah se ti mancherò!), Chiara Beretta Mazzotta (non ci siamo nemmeno salutate…), Francesca Lovatelli Caetani (ma il cappellino?), Frederich Gebhard con Elvis (siete meravigliosi, lo dico come non l’ho mai detto), Eva Clesis (hai visto che alla fine non sono cattiva?), Giovanni Gastel jr. (ma sei sparito così?) e Giuseppe Franco (fondamentale il tuo cappello!). Grazie al nostro irrinunciabile regista, Gianni Paolella (occhio al montaggio!).
Grazie anche a Marco Pagani per aver riunito in un unico cd i racconti audio che gli autori hanno regalato all’Istituto dei Ciechi.
Doveroso ringraziamento alla Emons per aver donato una preziosa confezione di audiolibri all’Istituto (grazie Francesca Tabarrani). E infiniti complimenti all’Istituto dei Chiechi di Milano per l’amore con cui fanno tutto e per averci accolti con tanto di discorso introduttivo.
Tutti preziosi.

Il buio non ti lascia il tempo di riflettere perché devi andare avanti.
La luce che ci accoglie di nuovo stordisce.

Cose facete.
Grande plauso alla mia tentazione di schiacciare il tastino di accensione posto sul retro dei miei nuovi orecchini natalizi.

E adesso? Non occorre altro che attendere il video. Coming soon…

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“Dialogo nel buio”, gli scrittori spengono la luce… Il Natale degli scrittori

Il 4 dicembre 2014 per il consueto contributo alla città di Milano 20 autori si mettono nei panni dell’altro, partecipando alla mostra/percorso al buio organizzato dall’Istituto dei ciechi di Milano, in Via Vivaio 7. Un’idea di Stefania Nascimbeni, con la direzione artistica di Valeria Merlini.

Dopo il successo dell’Harlem Shake degli scrittori (2013), il cui video uscì su tgcom24 e diverse testate, il Bookcrossing Day in beneficenza per gli ospedali (2011), insieme con l’associazione di Comunicazione Responsabile Sobjective, con oltre 2.000 libri raccolti destinati alle strutture ospedaliere della città, gli autori sono di nuovo insieme per l’appuntamento di sensibilizzazione alla lettura durante il periodo di Natale. Si tratta di 20 scrittori e/o addetti alla parola che vivono di scrittura, un grande amore del quale non potrebbero mai fare a meno, le quali hanno deciso di mettersi in gioco, se così si può dire, per entrare nella sfera opposta, ovvero quella del non vedente, colui che ha un approccio diverso alla lettura tradizionale. Al contrario di quel che si può pensare, i ciechi sono fantastici lettori, che (semplicemente) utilizzano metodi differenti, come il breil, l’audiolibro, o le lenti di ingrandimento. Ecco perché gli autori hanno deciso di fare questo regalo all’Istituto, per vivere insieme, anche se solo per un’ora, una quotidianità nella quale poter dire di essere tutti uguali.

Cos’è “Dialogo nel buio”?

Si tratta di un percorso, in realtà più una Mostra, durante la quale i normo vedenti, accompagnati da guide cieche, si trovano ad affrontare alcune scene di vita quotidiana, come districarsi nel traffico, dover ordinare al bar, o la semplice deambulazione al buio, nella totale oscurità, al fine di poter sperimentare una differente “visione” del mondo. Sul sito www.dialogonelbuio.org potrete consultare orari, date e la rassegna stampa di questo evento aperto al pubblico, che ha riscosso un notevole successo da tanti anni a questa parte.

“Non è stato difficile ricevere le adesioni dei colleghi” – dice la Nascimbeni“Perché quando c’è passione per ciò che si fa, amore e rispetto per il prossimo, siamo davvero una cosa sola. Gli scrittori sanno essere molto autoironici, poi, aperti, davvero disponibili a mettersi in discussione”. “La lettura rende liberi”, come dice Carlo A. Martigli, “sarà l’occasione per mettersi a nudo in una situazione diversa dall’ordinario, potendo dare un contributo, chi di noi vorrà potrà donare i propri libri, ebook, audiolibri all’Istituto, naturalmente con dedica personalizzata e soprattutto con la propria voce”.

“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” – diceva un certo Piccolo Principe e sostiene anche Valeria Merlini, critico letterario di Panorama.it, partner di questa iniziativa – “Io ho un cuore che vede benissimo, mentre la smania di leggere tutti i libri del mondo affatica i miei già provati occhi. Voglio mettermi nei panni di chi ha un senso in meno, o che fa un po’ cilecca come nel mio caso, per tentare di vedere in maniera alternativa la quotidianità che sempre viene data per scontata”.

Gli autori, giornalisti e critici letterari che parteciperanno al Dialogo nel buio, con aperitivo finale “rigorosamente al buio”, insieme con Stefania Nascimbeni e Valeria Merlini, sono: Irene Cao, Federico Baccomo Duchesne, Eva Clesis, Giovanni Gastel Jr, Lucia Tilde Ingrosso, Ilaria Sicchirollo, Roberto Rasia Dal Polo, Giuseppe Franco, Chiara Beretta Mazzotta, Francesca Lovatelli Caetani, Massimo Milone, Carmen Fiore (Presidente dell’Associazione Sobjective), il produttore tv Gianni Paolella e l’ospite d’onore, nonché opinion maker, Frederic Gebhard (non vedente, scrittore, attivista per la difesa dei diritti degli animali) (e amico).

L’appuntamento è fissato per il 4 dicembre 2014 dalle 19.15 all’Istituto dei Ciechi di Milano, in Via Vivaio al 7. Come sempre non mancheremo di realizzare il nostro video augurale che sarà diffuso in rete e in seguito su settimanali, quotidiani e tg regionali, o nazionali.

Gazie agli autori, ai responsabili dell’Istituto dei ciechi di Milano e a tutti quelli che ci stanno dando una mano!

Stefania Nascimbeni
Stefania Nascimbeni
Valeria Merlini (Credits: Ilaria Dalla Casa)
Valeria Merlini (Credits: Ilaria Dalla Casa)
Gli autori al completo all'Harlem Shake, Natale 2013
Gli autori al completo all’Harlem Shake, Natale 2013

Book Fight Show. Le contendenti (16 novembre 2014, ore 19,00, Palazzo Reale)

Ore 10,03.

Mi ricordo all’improvviso che stamattina, anzi ora, a radio 105 si parla del Book Fight Show con Rosario Pellecchia (arbitro n.1) e Fernando Coratelli (arbitro n.2). Apro la diretta web e via…

E siamo arrivati al dunque, al -2, si può già dire “dopodomani”. Gesù…

E’ il turno delle duellanti, vediamole, conosciamole, almeno proviamoci. E ascoltiamoci anche un estratto della diretta da radio 105…

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Book Fight Show. Le regole (domenica 16 novembre 2014, ore 19,00, Palazzo Reale)

Prima regola del Book Fight Show: al Book Fight Show ci si scontra a suon di parole

arbitro1

Seconda regola del Book Fight Show: che non si dica che le donne parlano solo d’amore al Book Fight Show

arbitro2
Terza regola del Book Fight Show: si duella solo due per volta, tre minuti a disposizione di ognuna, se ne salveranno solo tre

giudice1
Quarta regola del Book Fight Show: nella sfida finale ne resterà solo una

giudice2
Quinta regola del Book Fight Show: se qualcuna si accascia, è spompata, grida basta, fine del duello

giudice3
Sesta regola del Book Fight Show: al Book Fight Show viene valutato l’aspetto letterario e il livello performativo. Nulla di serio, tanto meno di serioso

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Settima regola del Book Fight Show: il giudice è sovrano, il giudizio inappellabile

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Ottava regola ed ultima regola del Book Fight Show: se è la vostra prima sera al Book Fight Show, non ve ne dimenticherete

(thanksss @LiteEditions_ & @goWareapps)