La mia intervista a Simonetta Greggio. Il suo “Stelle di Provenza” contiene ricette per il cuore.

stelle di provenza“Nutrire i propri simili è una delle missioni più nobili che ci siano”. Lo sa bene Philippe Coimbra, detto Gaspard, professione cuoco, anzi, è solo “The World’s Best Chef In The Artistic Category”. Ma è anche e soprattutto un uomo tradito. Che scappa e perde la fame. E perde la sete. E perde anche il sonno. Fino a quando giungerà a farsi scaldare dal sole della Provenza. Come dire, dalle stelle alle stalle. Fino all’incontro con Stella. Le stelle sono le tre meritatissime Michelin del suo ristorante parigino. La stalla è “Tonton j’ai faim”. Stella è l’amore.
Simonetta Greggio nel suo ultimo libro, Stelle di Provenza, ci ingolosisce con una lettura facile, una favola moderna e con ricette che sanno d’amore. L’autrice in più ha capito che la voglia di sperimentare le ricette fantasiose del cuoco protagonista – dal gaspacho al basilico fino al carpaccio di capesante – sarebbe stata irrefrenabile per le lettrici! Così ha pensato di includere nella parte finale del libro un ricettario illustrato, messo a punto assieme a Manuel Laguens, amico e chef di fiducia.
Una domanda che punzecchia. “Era la sua fortuna, aver trovato una bionda intelligente”. Qualche riferimento al comune detto sulle bionde belle, ma sceme?

No, è un modo per mettere l’accento sui cliché, per l’appunto. È una cosa che ci diciamo tra amiche quando ci prendiamo in giro, o quando andiamo dal parrucchiere, proprio per sottolineare le piccole, banali stupidità che ci affliggono, entrate ormai in una specie di linguaggio comune che spesso non permette di accorgerci della loro pericolosità…

Il primo bacio di Gaspard giovane ha il sapore del pomodoro, del timo e di aglio. Si ricorda il gusto del suo primo bacio?

Oh si che me lo ricordo, e anche il secondo se è per questo, molto migliore del primo. Se la crescita del piacere fosse stata altrettanto esponenziale, mi avrebbero già trapiantato un paio di cuori nuovi… Il primo bacio è “successo” in vacanza in montagna, a quattordici anni. Il ragazzo, anche lui alle prime armi, mi ha aspirato la lingua – beurk! – e siccome ero in apnea, avevo paura di soffocare. Il secondo è stato, ancora, in montagna, lo stesso anno. Un bacio stavolta delizioso con un tedesco biondissimo che mi piaceva un sacco, perché mi faceva ridere anche se non capivo un accidente di quello che mi mormorava. Si chiamava Holgher, anzi questo è un avviso di ricerca, se qualcuno lo conosce…

Gaspard e Stella. “Gaspard si disse che non era poi così difficile, tutto sommato, farla mangiare: bastava baciarla a lungo, e aspettare che le facesse venire fame”. La cura contro un male così oscuro come l’anoressia è sempre e solo l’amore? Come mai decide di affiancare la cucina e l’anoressia…così contrastanti fra loro?

Ne parlavo con una psicologa, ultimamente. No, non si può curare l’anoressia con l’amore, la terapia come la malattia stessa sono molto più complesse, ma si può aiutare, giorno dopo giorno, un anoressico o un’anoressica a non andare oltre la zona di pericolo. E questo si può fare, per l’appunto, con l’affetto quotidiano, la tenerezza, l’attenzione. In Stelle ci sono dosi misurate, sagge. Non penalizzanti. Non è una cura, è una sollecitudine.

Il personaggio del critico, magro, arcigno, misterioso, potente, mi ha fatto tornare in mente il critico di Ratatouille. Lei chi aveva in mente quando l’ha creato?

Mio marito, il mio ex marito anzi, uno dei critici gastronomici più temuti in Francia, uno degli uomini più intelligenti e caustici che conosca. Ama molto la cattiveria – non la malvagità, proprio la cattiveria, come un bambino cattivo. La cattiveria – non la crudeltà – come mezzo di sottrarsi al buonismo, al politicamente corretto. Come pensiero attivo e ribelle, insomma.

Vive in Francia da anni. Scrive in francese. Cosa legge in italiano?

Un po’ tutto quello che esce, come in francese e in inglese, d’altra parte. Negli ultimi anni mi sono piaciuti Caos calmo, Gomorra, Romanzo Criminale, Mal di pietra. Un libro che avevo trovato strano e particolare, I cani del nulla, e Bella Mariposa, un altro libro particolarissimo. Sennò, rileggo Pasolini e Flaiano, Malaparte e Landolfi. Ma soprattutto, sono appassionata alla storia dell’Italia negli ultimi quarant’anni. Quindi, tutto ciò che ha a che fare con la Loggia P2, le Brigate Rosse, la politica, i servizi segreti, le stragi di stato. Ammiro un giornalista come Zavoli, i suoi libri sono una delle chiavi per capire l’Italia attuale. Peccato che non si trovi più da nessuna parte il film che ne aveva tratto, la Notte della Repubblica

simonetta greggio

Biografia

Simonetta Greggio è nata a Padova, ma risiede in Francia da più di venticinque anni. Scrive in francese perché è la lingua del paese dove ha scelto di vivere. Ha collaborato a numerosi giornali e riviste, tra cui Marie Claire, Le Figaro e D. La Repubblica. È autrice di libri di cucina e di viaggi. Corbaccio ha pubblicato La dolcezza degli uomini e Passo dell’angelo


Valeria Merlini
Ottobre 2009

2 pensieri su “La mia intervista a Simonetta Greggio. Il suo “Stelle di Provenza” contiene ricette per il cuore.

  1. Pensa che nella prima domanda (quella appunto sulle bionde) ho omesso all’autrice il mio essere bionda (soprattutto inside!), nella speranza che ci andasse pesante…
    Da leggere…e poi la moglie bionda ha a che fare con il viola…

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